Claudio Abbado: una carriera
Claudio Abbado è nato il 26 giugno 1933 a Milano. Suo padre Michelangelo Abbado era un violinista, fondatore di un’orchestra d’archi e insegnante di conservatorio. Sua madre Maria Carmela, nata Savagnone, siciliana, era pianista e scrittrice di libri per bambini. Claudio era il terzo di quattro figli; Marcello, pianista e compositore, è stato a lungo direttore del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano ed è l’unico ancora vivente; Luciana (che sposò Carlo Pestalozza) suonava violino, ha lavorato per la casa editrice Ricordi e ha fondato Milano Musica . Il fratello piu’ giovane, Gabriele, non scelse una carriera musicale ed era architetto.
Claudio nella sua infanzia ha avuto lezioni private di pianoforte e suonava l’organo la domenica. A sette anni, i genitori lo portarono alla Scala e decise che sarebbe diventato direttore d’orchestra.
Gli anni 50
Claudio Abbado studia composizione, pianoforte e direzione d’orchestra al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, fino al 1955. Tra le sue prime esperienze, suona e dirige con l’Orchestra d’archi di Milano formata dal padre. Risale già a questi anni il suo legame con la città di Vienna dove si reca, tra il ’56 e il ’58, come studente vincitore di due borse di studio, per seguire i corsi di perfezionamento di Hans Swarowski insieme a Zubin Mehta, che aveva conosciuto al corso dell’Accademia Chigiana di Siena tenuto da Carlo Zecchi.
Partecipando con Mehta al coro della Gesellschaft der Musikfreunde, può assistere alle prove di Walter, Szell, Scherchen, Karajan.
– Nel 1958 vince il premio Koussevitzky a Tanglewood e in quell’occasione viene invitato come direttore di un’orchestra in America, ma decide di tornare in Europa. Nel ’59 debutta a Trieste (dove tornerà, nel ’62, con l’Amore delle tre melarance di Prokof’ev e, nel ’99, alla guida della Gustav Mahler Jugendorchester, come direttore sinfonico).
Gli anni 60
Esordisce alla Scala nel 1960 nel ciclo (tenutosi alla Piccola Scala) dedicato al terzo centenario della nascita di Alessandro Scarlatti.
Dopo aver vinto, nel 1963, il Premio Mitropoulos della Filarmonica di New York, debutta, nel 1965, al Festival di Salisburgo (mentre il suo esordio viennese è di due anni dopo) con l’Orchestra Filarmonica di Vienna, su invito di Karajan, interpretando la Seconda Sinfonia di Mahler con la quale ritorna, nello stesso anno, alla Scala. Sempre nel 1965 Claudio Abbado dirige alla Piccola Scala la première di Atomtod di Giacomo Manzoni, opera in due atti, testo di Emilio Jona (1964). Nel 1966/67 Abbado dirige diverse produzioni di I Capuleti e i Montecchi di Bellini, compreso una tournée all’EXPO ’67 di Montreal.
Il suo debutto a Lucerna avviene nell’estate 1966 con un concerto della Schweizer Festspielorchester, seguito a dicembre dal suo debutto con i Berliner Philharmoniker. Anche nel 1966 ha diretto la London Symphony Orchestra per la prima volta (Edinburgo, due concerti a settembre): è il debutto di una lunga relazione con quest’orchestra.
Allo stesso momento ha cominciato ad incidere con DG e DECCA, avviando una collaborazione che lo porterà all’edizione completa delle opere sinfoniche di Beethoven, Brahms, Mahler, Mendelssohn, Schubert e Ravel.
Apre la stagione scaligera per la prima volta il 7 dicembre 1967 con Lucia di Lammermoor di Donizetti nella produzione di Giorgio De Lullo.
1968-1986 : Milano
Nel gennaio 1968 riprende I Capuleti e I Montecchi.
Dal 1968 diventa direttore musicale dell’Orchestra del Teatro alla Scala, carica che ricopre fino al 1986 : amplia moltissimo il repertorio, includendo classici del ventesimo secolo allora raramente eseguiti – Wozzeck e Lulu di Berg, The Rake’s Progress e Oedipus Rex di Stravinskij, Moses und Aron ed Erwartung di Schönberg, Il mandarino meraviglioso di Bartók – a opere contemporanee come Il paradiso perduto di Penderecki, Donnerstag aus Licht, Samstag aus Licht e Montag aus Licht di Stockhausen, La vera storia di Berio e Al gran sole carico d’amore di Nono.
Tutte le opere sopra citate fanno parte della sua programmazione di quegli anni, ma non tutte hanno avuto la sua direzione. La sua attenzione al Novecento contribuisce alla diffusione del repertorio viennese di Schönberg, Berg, Webern e della musica post-weberniana giungendo fino alle esperienze contemporanee.
Abbado affronta però il Novecento di matrice viennese o le opere sperimentali di Nono senza chiusure e preconcetti, non trascurando quindi altri importanti aspetti. In anticipo di almeno vent’anni, contribuisce infatti alla conoscenza di autori come Prokof’ev, Bartók , Strauss, Stravinskij, Skrjabin, Hindemith, trascurati o guardati con sospetto da un certo pensiero dogmatico dell’avanguardia sperimentale. Nello stesso tempo, un nuovo modo di affrontare le partiture, con preparazione e ricerca filologica (punti di partenza per una libera e approfondita interpretazione), gli ha permesso di rileggere in una più coerente prospettiva brani noti del repertorio tradizionale e di recuperare brani di autori dei quali si conosceva o si apprezzava solo una parte della produzione (si pensi, ad esempio, alle esecuzioni sui manoscritti originali delle Sinfonie di Schubert o alla riscoperta del Viaggio a Reims di Rossini). Ma anche nel repertorio classico e romantico, oltre ai cicli di Beethoven e di Brahms, vengono proposti brani di autori allora ancora poco eseguiti come Mahler e Bruckner tra i quali compaiono alcune prime esecuzioni a Milano e addirittura in Italia. Questo può avvenire anche grazie alla presenza di direttori ospiti (talvolta alla guida dell’orchestra scaligera, talvolta con altre formazioni di prestigio internazionale) del livello di Böhm, Karajan, Kleiber, Bernstein, Ozawa, Muti, Maazel, Mehta, Barenboim, Solti. Dal ’72, per sua volontà e per la prima volta nella storia del teatro, apre la Scala a studenti e lavoratori con proposte e agevolazioni pensate appositamente per sollecitare una vasta partecipazione popolare.
Il repertorio operistico diretto da Abbado alla Scala copre un arco vastissimo che comprende, oltre ai grandi punti di riferimento della tradizione, capolavori trascurati di autori più o meno noti. Spesso le opere vengono presentate in una nuova edizione critica, dopo un’attenta e puntuale ricostruzione della partitura.
Nell’estate del ’68 dirige Il barbiere di
Siviglia di Rossini a Salisburgo, città alla quale rimarrà particolarmente legato con appuntamenti annuali. Nella stessa estate presenta Don Carlo di Verdi al Covent Garden di Londra (con l’esordio di Shirley Verrett), che riprende in novembre al MET di New York e in apertura di stagione alla Scala.
Nel marzo 1969 presenta alla Scala Oedipus Rex di Stravinskij (insieme a Edipo di Sofocle con musiche di Gabrieli) e riprende Lucia di Lammermoor, entrambi con la regia di De Lullo.
Nel ’69 comincia, nella stagione sinfonica della Scala, il ciclo Mahler, nell’ambito del quale verranno presentate tutte le Sinfonie.
A dicembre riprende, sempre alla Scala, Il barbiere di Siviglia con la regia di Ponnelle, già presentato a Salisburgo.
Nell’aprile del 1970 riprende Don Carlo alla Scala. In settembre dirige a Edimburgo due concerti sinfonici con la London Symphony Orchestra.
Nel 1970-71 collabora e incide con la Boston Symphony Orchestra.
Dal 1971 è direttore principale dell’Orchestra Filarmonica di Vienna e in questa veste contribuirà ad un notevole ampliamento del repertorio tradizionalmente proposto nella capitale austriaca.
Alla Scala, nel gennaio 1971, riprende Il barbiere di Siviglia e in marzo presenta Wozzeck con la regia di Karel Jernek. A Firenze al Maggio Musicale ed a Edimburgo in settembre propone Cenerentola con la regia di Ponnelle. Esegue a Monaco Simon Boccanegra di Verdi, opera con la quale apre anche la stagione scaligera ’71-’72, regia di Giorgio Strehler.
Dal ’72 diventa primo direttore ospite della London Symphony Orchestra. In aprile dirige alla Scala Cenerentola di Rossini con la regia di Ponnelle e Aida di Verdi con la regia di De Lullo, ripresa a settembre al Nationaltheater di Monaco, in occasione delle Olimpiadi, insieme alla Messa di Requiem.
Nel maggio del ’73 dirige Cenerentola al Theater an der Wien dopo averla presentata alla Scala. Apre la stagione ’73-’74 del teatro milanese con L’Italiana in Algeri di Rossini, regia di Ponnelle, in una nuova edizione critica, mentre in dicembre riprende Simon Boccanegra. A marzo e aprile 1973, Abbado è in tournée con i Wiener Philharmoniker in Asia, non solo in Giappone, ma anche in Cina e in Corea del Sud.
Sempre nel 1973, fonda a Reggio Emilia il ciclo Musica/Realtà con Luigi Nono e Maurizio Pollini.
Nel febbraio ’74 riprende alla Scala Cenerentola e in aprile Le Nozze di Figaro di Mozart con la regia di Otto Schenk; sempre nel ’74, a Mosca, dirige Simon Boccanegra, Aida, Cenerentola e Messa di Requiem. A dicembre, dopo avere offerto l’inaugurazione a Böhm con Fidelio, presenta alla Scala L’amore delle tre melarance di Prokof’ev, regia di Giorgio Strehler
Nel gennaio 1975 dirige al Covent Garden Un ballo in maschera, regia di Otto Schenk. In aprile, alla Scala, presenta Al gran sole carico d’amore di Nono con la regia di Ljubimov e riprendel’Italiana in Algeri. Apre poi la stagione ’75-’76 con Macbeth di Verdi, regia di Giorgio Strehler e, nello stesso dicembre, dirige Cenerentola con la regia di Ponnelle.
Nel gennaio ’76 dirige alla Scala Simon Boccanegra riproposto ancora a marzo, insieme aCenerentola e alla Messa di Requiem, nel primo scambio di collaborazioni, dopo venticinque anni, tra Scala e Covent Garden.
Poco dopo fa una tournée in Europa e negli USA con i Wiener PHilharmoniker , mentre a settembre è in tournée con la Scala a Washington per i festeggiamenti del duecentesimo anniversario della dichiarazione
d’Independenza americana con Simon Boccanegra, Macbeth, Messa di Requiem e Cenerentolache riprende anche alla Scala.
Nell’aprile del ’77 presenta una nuova edizione di Wozzeck, con la regia di Luca Ronconi. Poi, con la London Symphony Orchestra e la regia di Piero Faggioni, al Festival di Edimburgo,Carmen di Bizet.
Apre la stagione scaligera ’77-78 con Don Carlo di Verdi, regia di Luca Ronconi, in una nuova versione basata sulla versione francese completa del 1867 per il bicentenario della Scala, in quest’occasione viene riscoperto il coro del IV Atto, detto « lacrimosa » perché Verdi ne riprenderà le musiche per il Lacrimosa della messa di Requiem; a dicembre, sempre alla Scala, dirige Un ballo in maschera con la regia di Franco Zeffirelli. In quell’anno, alla Scala, viene dedicato ampio spazio a Schubert nel centocinquantenario della morte. Comincia a collaborare regolarmente, ed a incidere per la DG con la Chicago Symphony.
Nel ’78 fonda la ECYO (European Comunity Youth Orchestra) diretta per la prima volta, l’anno precedente, come International Youth Orchestra, al Festival di Aberdeen e che dirigerà fino al 1988 ogni anno in tournée.
Nel febbraio ’78 presenta alla Scala un concerto sinfonico con i Wiener Philharmoniker (che eseguono, diretti da Leonard Bernstein, anche Fidelio di Beethoven) e ripropone Al gran sole carico d’amore di Nono; in agosto-settembre riprende Carmen ad Edimburgo e in ottobre, all’Opéra di Parigi, Simon Boccanegra, con il quale apre anche, sempre in occasione del bicentenario della costruzione del teatro milanese, la stagione scaligera ’78-’79 che prevede anche la ripresa di Don Carlo, nel gennaio ’79, e di Macbeth in aprile. Nel maggio del ’79, dirige all’Opéra di Parigi, insieme alla Messa di Requiem, il Wozzeck di Ronconi, in occasione di un Festival Berg, progettato fin dal giugno 1975 da un accordo di collaborazione tra i due teatri .
Oltre ad un’importante mostra, propone alla Scala la presentazione, in maggio-giugno, di Lulu, diretta da Pierre Boulez nell’edizione integrale con il terzo atto con la regia di Patrice Chéreau, mentre Abbado dirige Wozzeck a Parigi nel quadro dello scambio e ripropone, tra maggio e luglio, Wozzeck alla Scala.
Dal ’79 all’88 è direttore musicale della London Symphony Orchestra (LSO) e in questa veste affronterà cicli su Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, Brahms, oltre a dedicare, nel 1985, un Festival decisivo a « Mahler, Vienna e il XX° secolo ».
Apre la stagione ’79-’80 della Scala con Boris Godunov di Musorgskij, nella versione originale di Mussorsgkij, regia di Jurij Ljubimov e nell’aprile 1980 dirige Oedipus Rex di Stravinskij,Erwartung di Schönberg e il Mandarino meraviglioso di Bartók.
Nell’ottobre/novembre 1980 effettua una tournée negli USA con la LSO
Nell’81 nasce, dall’ECYO, la Chamber Orchestra of Europe, della quale è rimasto a lungo “artistic adviser”.
Diventa l’anno successivo fino al 1985 direttore ospite principale della Chicago Symphony Orchestra.
A gennaio, riprende Boris Godunov alla Scala nell’ambito di un Festival dedicato a Mussorgskij, durante il quale, oltre alle musiche sinfoniche e corali, viene eseguita anche Chovancina, diretta dal bulgaro Ruslan Raicev; in maggio, la Scala dedica un ciclo a Bartók, ospite il Teatro dell’Opera di Budapest; in giugno, esegue la Messa di Requiem di Verdi sia a Milano, nella chiesa di S. Stefano, sia in tournée a Dresda, Praga, Budapest, Sofia, Epidauro; in settembre – ottobre 1981, sempre con i complessi della Scala, è in tournée a Tokyo con Simon Boccanegra, Il barbiere di Siviglia, Messa di Requiem.
Apre la stagione ’81-’82 della Scala con Lohengrin di Wagner, regia di Giorgio Strehler, il suo primo Wagner; nell’aprile dell’82 riprende Cenerentola; sempre alla Scala, in maggio, si tiene un convegno su Stravinskij.
Nel 1982 fonda l’Orchestra Filarmonica della Scala, sul modello dei Wiener Philharmoniker. Dirige nel primo concerto la Sinfonia n°3 di Gustav Mahler. Questo è seguito da diverse tournée tra cui una importante in Inghilterra e Europa dalla LSO, e poi un tour mondiale, sempre con la LSO
Nel 1983, lavora al Covent Garden, con A. Tarkovskij, ad un nuovo allestimento del Boris Godunov. E’ l’inizio di una forte amicizia con il regista russo, mentre in aprile riprende Lohengrin e in dicembre L’italiana in Algeri alla Scala.
Nel marzo ’84, propone Simon Boccanegra con la regia di Giorgio Strehler all’Opera di Vienna, dove dirige per la prima volta.
La stessa stagione, con la Chicago Symphony Orchestra, presenta a maggio Wozzeck a novembre Boris Godunov.
In agosto, presenta al Rossini Opera Festival Il Viaggio a Reims con la regia di Luca Ronconi. In settembre, dirige la prima esecuzione di Prometeo di Luigi Nono nella Chiesa di S. Lorenzo, a Venezia, rappresentato dentro una grande struttura a forma di nave concepita da Renzo Piano.
Apre la stagione scaligera ’84-’85 con Carmen in una nuova edizione critica nella regia di Piero Faggioni e nello stesso mese riprende il Barbiere di Siviglia.
Nel maggio dell’85 riprende alla Scala Macbeth e in settembre Viaggio a Reims e Prometeo di Nono (nello stabilimento Ansaldo). In ottobre, dirige il Concerto per pianoforte di Schönberg con Pollini, insieme a musiche di Berg, Ives e Mahler al Barbican di Londra, nell’ambito del Festival « Mahler, Vienna e il ventesimo secolo ».
Lascia l’apertura della stagione ’85-’86, la sua ultima come direttore musicale, a Lorin Maazel (Aida, regia di Luca Ronconi).
Pubblica in Italia il libro per bambini « La Casa dei Suoni » che verrà in seguito tradotto in molte lingue.
Nel maggio 1986 chiude la sua collaborazione con la Scala dopo 18 anni con un importante Festival Debussy, dove dirige Pelléas et Mélisande nella regia di Antoine Vitez, e un concerto dove dirige Prélude à l’après midi d’un faune, La demoiselle élue, Nocturnes, Iberia. Con questo lascia la Scala.
1986-1991 : Vienna
Dal 1986 (fino al 1991) è direttore musicale della Staatsoper di Vienna. Sempre nel 1986 fonda la Gustav Mahler Jugendorchester, sul modello dell’ECYO, per giovani musicisti austriaci e dei paesi dell’Est dell’ex-impero Austro-ungarico
In ottobre, dirige con i Wiener Staatsoper Un ballo in maschera, regia di Gianfranco De Bosio.
Nel Gennaio 1987 effettua una tournée in Spagna e Germania con la LSO e la Sinfonia n°9 di Mahler, seguita in marzo da una grande tournée in USA e Giappone con I Wiener Philharmoniker. Dopo di che inizia la prima tournée della GMJO.
Nel 1987 viene nominato GMD (Generalmusikdirektor) della città di Vienna; in giugno, con l’Orchestra della Staatsoper, dirige Wozzeck, regia di Adolf Dresen. Questa produzione, insieme a Simon Boccanegra, viene presentata a Berlino in occasione di una tournée della Staatsoper.
Il 1° gennaio 1988, dirige per la prima volta il concerto di Capodanno dei Wiener Philharmoniker.
Nell’88 riprende a Vienna il Festival dedicato a Debussy e presentato alla Scala due anni prima, con una ripresa della produzione scaligera di Pelléas et Mélisande nella regia di Antoine Vitez (giugno).
Per incentivare l’esecuzione di musica contemporanea, nello stesso anno, fonda Wien Modern, nel cui ambito vengono eseguiti brani di autori contemporanei, da Boulez a Nono, da Ligeti a Kurtág. Dopo il primo anno, alle manifestazioni musicali si affiancano anche mostre e rappresentazioni teatrali, con l’intervento degli Istituti culturali francese, italiano, tedesco.
Inoltre nel gennaio’88, dirige alla Staatsoper di Vienna, con l’orchestra del teatro, Il viaggio a Reims, regia di Luca Ronconi, mai presentato a Vienna, e in maggio, Fierrabras di Schubert, regia di Ruth Berghaus, con la Chamber Orchestra of Europe al Theater an der Wien. Con i Wiener, compie inoltre, nell’88, una tournée durante la quale vengono eseguiti, in sei appuntamenti, le nove sinfonie e i cinque concerti di Beethoven con Maurizio Pollini. La tournée comincia a Vienna in febbraio per proseguire poi a New York e, solo con le sinfonie, a Tokyo.
Numerosi gli impegni viennesi nel 1989: alla Staatsoper, in gennaio, dirige Chovancina, regia di Alfred Kirchner; in giugno, Elektra di Strauss regia di Harry Kupfer; in ottobre, Don Carlo, regia di Pier Luigi Pizzi.
Nell’ottobre del 1989 viene eletto a sorpresa dai membri dell’Orchestra Filarmonica di Berlino (con cui aveva debuttato nel 1966) direttore principale e artistico succedendo così a Furtwängler e a Karajan.
La notizia inattesa travolge il mondo musicale.
Nel mese di novembre 1989 l’Opera di Vienna visita il Giappone con, tra altri titoli, Wozzeck e Il Viaggio a Reims.
Alla Staatsoper di Vienna, nel gennaio del ’90, presenta Lohengrin, nella produzione viennese di Wolfgang Weber e in maggio Don Giovanni di Mozart, regia di Luc Bondy (che aveva già diretto a Tel Aviv con l’Orchestra Filarmonica di Israele, in forma semi-stage, regia di Lorenzo Mariani); in giugno, ripresa alla Staatsoper di Fierrabras con l’orchestra della Staatsoper e sempre con la regia della Berghaus.
Il 1° Gennaio 1991, per la seconda (e ultima) volta, Claudio Abbado dirige il concerto di Capodanno dei Wiener Philharmoniker. mentre il 1° Maggio, egli dirige il primo “Europa Konzert” dei Berliner Philharmoniker. Questo concerto ricorda ogni anno la nascita dell’orchestra (1882) e sarà dato ogni anno in una città europea diversa. Nel 1991, il concerto ebbe luogo a Praga.
Nel maggio del ’91 dirige al Theater an der Wien, con l’Orchestra della Staatsoper, Le nozze di Figaro di Mozart, regia di Jonathan Miller.
In giugno riprende alla Staatsoper Boris Godunov (nell’allestimento presentato a Londra nel 1983 con la regia di Tarkovskij) durante un Festival dedicato dalla città di Vienna al grande regista. In quell’ambito, dove vengono allestite esposizioni e proiezioni da Eisenstein a Tarkovskij, dirige brani in prima esecuzione, appositamente composti per Tarkovskij, di Kurtág, Rihm, Nono, Furrer.
Dopo l’ultima rappresentazione del Boris, Claudio Abbado lascia la sua carica di direttore musicale dell’Opera di Vienna a causa del cambio di direzione alla Staatsoper dopo la morte dell’intendente Klaus Helmut Drese. Ioan Holänder et Eberhard Wächter non condividono le sue idee, e Claudio Abbado ne ha tratto le conseguenze.
1991-2002 : Berlino
Dal ’91-92, a Berlino, trasforma la tradizionale stagione dei concerti rendendola il fulcro di una serie di iniziative che coinvolgono, seguendo un filo conduttore annuale, il teatro di prosa, il cinema, la letteratura, la danza, la fotografia, le arti figurative, con commissione di nuovi pezzi ad autori di oggi. Nella prima stagione, il tema è legato alla figura di Prometeo, con musiche di Beethoven, Nono, Liszt, Skrjabin.
Nel 1992 dà vita alle Berliner Begegnungen (Incontri Berlinesi) con Natalia Gutman, offrendo l’opportunità ai giovani più dotati di suonare, nell’ambito di un festival, con grandi artisti come la stessa Gutman o Brendel.
Nel febbraio 1992, in occasione del bicentenario della nascita di Rossini, esegue a Ferrara, con la Chamber Orchestra of Europe, Il viaggio a Reims, come sempre nella regia di Ronconi, e d’estate in agosto al Festival di Pesaro. Durante la stessa estate, dirige Da una casa di morti di Janácek, regia di Klaus Michael Grüber al Festival di Salisburgo, tra i cantanti Nicolaï Ghiaurov.
Nel 1992 presenta, sempre a Berlino, in forma semiscenica, Il viaggio a Reims e dirige al Covent Garden Pelléas et Mélisande coprodotta con la Staatsoper di Vienna. Si tratta di una ripresa della regia di Antoine Vitez già proposta alla Scala nel 1986 e a Vienna nel 1988.
Nella stagione ’92-’93, a Berlino, inaugura il ciclo Hölderlin con musiche di Brahms, Strauss, Reger, Rihm, Manzoni, Nono, Maderna, Holliger.
Nel febbraio del ’93 esegue, nell’ambito del ciclo Brahms, con i Berliner Philharmoniker, Pollini, Vengerov e Pergamenschikow, le Quattro Sinfonie, i Concerti per pianoforte, il Concerto per violino, il Concerto per violino e violoncello, l’Ouverture Tragica, le Variazioni op.56 alla Salle Pleyel di Parigi.
Nel gennaio 1994 dirige a Ferrara Le nozze di Figaro, nella regia di Jonathan Miller, già presentata al Theater an der Wien.
Come direttore artistico del Festival di Pasqua di Salisburgo, dal 1994, organizza il ciclo di concerti Kontrapunkte che ospita esecuzioni di autori contemporanei e l’assegnazione di un premio (Premio Nonino) a un compositore, a uno scrittore e a un pittore dell’ultima generazione. Ripropone in una nuova versione, semi-stage a Berlino a poi al Festival di Pasqua di Salisburgo, Boris Godunov con la regia di Herbert Wernicke.
Nel 1994, il tema legato alla stagione concertistica dei Berliner è Faust, con musiche di Mahler (Abbado dirige la Sinfonia n°8 nel febbraio 1994), Busoni, Liszt, Schumann, Berlioz.
Claudio Abbado riceve il prestigioso Premio Ernst von Siemens Musikpreis nel maggio 1994.
A partire dalla stagione 1994-95, punto di partenza di ogni ciclo berlinese sarà, solitamente, la presentazione, in forma semi-stage, di un’opera poi ripresa, qualche mese dopo, al Festival di Pasqua di Salisburgo. Con Elektra di Strauss, ripresa al Festival di Salisburgo a Pasqua 1995 con la regia di Lev Dodin, avvia, nel novembre-dicembre 1994, il ciclo berlinese sui Miti e l’Antichità greca, nell’ambito del quale vengono presentate musiche di Brahms, Musorgskij, Berlioz, Stravinskij, Monteverdi, Benda, Pergolesi, Purcell e al quale si lega anche la prima esecuzione di Stele di Kurtág.
Nel gennaio ’95, dirige a Ferrara, con la Chamber Orchestra of Europe, Il barbiere di Siviglia, regia di Stefano Vizioli.
Nel Maggio 95, I Berliner partecipano al Festival Mahler di Amsterdam
Nel novembre-dicembre 1995, inaugura il ciclo Shakespeare, a Berlino, con Otello di Verdi, ripreso, a Pasqua del 1996, a Salisburgo in una regia di Ermanno Olmi. Per il ciclo Shakespeare vengono eseguite musiche di Berlioz, Mendelssohn, Strauss, Caikovskij, Prokof’ev.
Nel 1996 riprende a Firenze Elektra di Strauss con la regia di Lev Dodin.
Nell’ autunno 1996 va in onda in TV il ritratto di Paul Smaczny “Claudio Abbado: Il silenzio che segue la musica”.
Nel novembre-dicembre 1996 inaugura il ciclo Berg-Büchner con Wozzeck, ripreso a Pasqua del 1997 a Salisburgo nella regia di Peter Stein. Per questo ciclo vengono eseguiti, oltre a numerose opere di Berg, alcuni brani appositamente commissionati ad autori d’oggi tra cui Rihm, Kurtág, Vacchi. Nel 1996 nasce, dalla Gustav Mahler Jugendorchester, la Mahler Chamber Orchestra.
Nel gennaio 1997 dirige con la Chamber Orchestra of Europe, a Ferrara, Don Giovanni di Mozart con la regia di Lorenzo Mariani.
In maggio, riprende al Regio di Torino Otello con la regia di Ermanno Olmi e inaugura, sempre alla guida dei Berliner, il Teatro Massimo di Palermo riaperto dopo esser rimasto chiuso per ventitré anni, con un concerto sinfonico.
Altro avvenimento importante nel 1997 è stato la pubblicazione del libro : Claudio Abbado, Musica sopra Berlino. Conversazione con Lidia Bramani. (Poi tradotto in tedesco)
Nella stagione ’97-’98 inaugura con Fierrabras il ciclo berlinese legato al tema del Wanderer, che oltre a molte altre opere di Schubert, comprende anche musiche di Mahler, Strauss, Wagner, Liszt.
Il 13 febbraio 1998 Claudio Abbado annuncia che non avrebbe rinnovato il suo contratto con I Berliner e che avrebbe lasciato Berlino alla fine della stagione 2001/2002
Riprende, nel 1998, al Festival di Pasqua di Salisburgo, Boris Godunov con la regia di Herbert Wernicke. Dirige a Berlino, con l’Orchestra della Staatsoper unter den Linden (Staatskapelle Berlin), Falstaff, regia di Jonathan Miller. A luglio, dirige Don Giovanni ad Aix-en-Provence, con la regia di Peter Brook, alla guida della Mahler Chamber Orchestra. Abbado e il debuttante Daniel Harding dirigono in alternanza e Abbado lascia la Prima al suo giovane collega.
Avvia il ciclo “Liebe und Tod”, nella stagione ’98-’99, con Tristan und Isolde di Wagner, ripresa nella Pasqua del ’99 a Salisburgo in una regia di Klaus Michael Gruber. Durante il ciclo vengono presentate musiche di Berlioz, Schönberg, Strauss, Henze. Nel maggio ’99 dirige a FerraraFalstaff con la Gustav Mahler Chamber Orchestra e la regia di Jonathan Miller. Con la Mahler Jugendorchester si reca in tournée, durante l’estate, a Tanglewood, Caracas, Avana, Santiago, Edimburgo, Berlino, Monaco, Bolzano, Trieste e per l’occasione organizza una raccolta di strumenti per aiutare i giovani musicisti cubani, destinata a svilupparsi ulteriormente, nel tempo, attraverso una costante collaborazione con Ferrara Musica.
Per il ciclo italiano “Amore-morte”, nella stagione ’99-2000 dei Berliner, presenta Tancredi e Clorinda di Monteverdi, Simon Boccanegra in forma semi-stage (ripreso a Salisburgo, a Pasqua, con la regia di Peter Stein) e un concerto dedicato al mito di Orfeo.
Il 1°gennaio del 2000 cancella la sua partecipazione al Festival di Salisburgo estivo dove doveva esaguire Tristan und Isolde e Cosi’ fan tutte, in seguito ad un conflitto con i Wiener Philharmoniker.
Nel febbraio 2000 dirige Così fan tutte di Mozart a Ferrara con la Mahler Chamber Orchestra e la regia di Mario Martone.
Al Festival di Pasqua di Salisburgo 2000 dirige Simon Boccanegra nella regia di Peter Stein
A maggio effettua una tournée in America del Sud con i Berliner Philharmoniker
Nell’estate 2000 deve interrompere la sua attività per tre mesi in seguito ad un intervento chirurgico urgente (si saprà dopo che si trattava di un cancro allo stomaco)
Riprende i suoi concerti nell’ottobre 2000, e effettua contro il parere dei suoi medici una tournée trionfale in Giappone portando a Tokyo Tristan und Isolde nella regia di Klaus Michael Grüber. (Novembre – Dicembre 2000)
Dirige a Berlino in occasione del centenario della morte di Giuseppe Verdi la Messa di Requiem (27 gennaio 2001), poi effettua a Roma e Vienna una Tournée portando in queste due città l’integrale dei concerti per pianoforte e delle sinfonie di L.v.Beethoven.
Dirige a Salisburgo Falstaff, di G.Verdi, nella regia di Declan Donnellan (Pasqua 2001); tra i concerti una mitica esecuzione della Settima di Beethoven.
Durante la stagione 2001-2002, dopo una tournée commovente negli Stati Uniti colpiti dalla tragedia dell’11 settembre, avvia il ciclo “Il tempo diventa Spazio” dedicato a Parsifal di R.Wagner.
Nel Novembre 2001 dirige a Berlino Parsifal, in una versione semi-scenica, poi nel Febbraio 2002, dopo un concerto Mendelssohn Beethoven, dirige Scene dal Faust di Goethe di Schumann.
Al festival di Pasqua 2002 dirige Parsifal, di R.Wagner, regia di Peter Stein, opera con la quale chiude la sua carica di Direttore Artistico dell’ Osterfestspiele di Salisburgo.
Chiude la sua carica di Direttore artistico dei Berliner Philharmoniker con un concerto speciale a Berlino (Brahms, Canto del destino, Rückert Lieder di Mahler con Waltraud Meier, Musiche per il film Lear, di Sciostackovic, illustrate dal film di Gregorij Kosinsew) in occasione del quale riceve dal Presidente della Repubblica Tedesca la “Bundesverdienstkreuz mit Stern”, più alta onorificenza della Germania, e prosegue con una tournée in Italia e a Vienna con la Sinfonia n°7 di Mahler, Pelléas und Melisande di Schönberg, Rückert Lieder con Waltraud Meier. Nel corso dell’Europa Konzert diretto a Palermo, presenta invece la Sinfonia n° 9 del nuovo mondo di Dvorak, il concerto per violino di Brahms (violino: Gil Shaham e un bis “di casa”: l’ouverture deiVespri Siciliani di Verdi)
L’ultimo concerto a Vienna il 13 maggio è l’occasione di uno dei più grandi trionfi mai visti nella Sala d’Oro del Musikverein, 4000 fiori lanciati sull’orchestra, 30 minuti di applausi.
Dopo questi avvenimenti, dirige i 25 e 28 maggio 2002 la Chamber Orchestra of Europe a Parigi, in occasione del XX° anniversario della fondazione e in vista di un incisione uscita nella primavera 2003, con due concerti dedicati ai Lieder di Schubert orchestrati da altri compositori (uno con Anne Sofie von Otter, l’altro con Thomas Quasthoff) e all’esecuzione di due sinfonie (sinfonie 8 & 9); quindi partecipa al Maggio Musicale Fiorentino dirigendo Simon Boccanegra nella regia salisburghese di Peter Stein.
Chiude la stagione accompagnando la Tournée d’estate della Mahler Jugendorchester, con un concerto Bartok, Debussy, Ravel e il Parsifal, nella regia di Peter Stein a Edimburgo e in forma di concerto a Lucerna.
2003-2013 : Lucerna
Dopo qualche mese di riposo, offre al pubblico italiano durante il mese di Febbraio due concerti a Ferrara (Lear di Sciostakovic, Berlioz, Kindertotenlieder e Rückert Lieder di Mahler con Anna Larsson e Beethoven settima sinfonia) e due a Reggio Emilia, uno ufficiale (Mahler, Beethoven) e un concerto riservato agli studenti (con un programma diverso).
Riceve nella Primavera il “Premium Imperiale” dell’Imperatore del Giappone, uno dei Premi piu’ prestigiosi nel Mondo, che ricompensa i piu’ grandi artisti.
Nel mese di giugno, Il suo 70° compleanno è l’occasione di numerosi articoli nella stampa.
Il 14 Agosto 2003 si apre il Festival di Lucerna 2003 con un concerto di Gala dove trionfa la neofondata “Lucerne Festival Orchestra”, composta da solisti di grande fama (Natalia Gutman, Kolja Blacher, Emmanuel Pahud, i fratelli Capuçon, l’Ensemble Sabine Meyer e il quartetto Hagen) e dai musicisti della Mahler Chamber Orchestra . La settimana di concerti programmati attorno alla Lucerne Festival Orchestra e i tre concerti diretti da Claudio Abbado (Wagner-Debussy, Brandeburghesi di Bach, Sinfonia n°2 di Mahler) raccoglie un incredibile successo, salutato da tutta la stampa internazionale, in particolare il concerto sinfonico dedicato alla sinfonia n°2 di Gustav Mahler.
Molti giornalisti presenti scrivono che con la fondazione di questa orchestra nasce « una nuova era per la musica classica ».
A settembre, prima trasmissione su ARTE di « Ascoltando il silenzio », secondo ritratto di Paul Smaczny che riceverà numerosi premi.
Prosegue poi la collaborazione con la Mahler Chamber Orchestra dirigendo concerti a Ferrara (Berg, Stravinskij, Beethoven) nonché a Potenza (Berg, Beethoven), dove gli viene conferita la Laurea Honoris Causa dell’Università della Basilicata, e dove preannuncia una serie di iniziative per la diffusione della musica di Gesualdo da Venosa.
Si reca poi a Tokyo per ricevere il Premium Imperiale dalle mani dell’Imperatore.
Va a Cuba a dicembre e riceve la Laurea Honoris Causa dell’Università dell’Avana e poi in segno di ringraziamento dirige un orchestra locale di giovani .
Nel 2004 dirige Così fan tutte a Reggio, Modena e Ferrara con la Mahler Chamber Orchestra, e un cast di giovani. A Ferrara, dirige un memorabile concerto con Martha Argerich (Beethoven concerto per pianoforte n°3), che verrà inciso dalla DG.
Infine registra a Reggio Emilia un CD con la MCO e la giovane Anna Netrebko « Sempre libera » che ha suscitato molto scalpore.
In aprile tournée con la GMJO (Mahler, Lied von der Erde,”Abschied » con Anna Larsson in qualche tappa, e Mahler Sinfonia n°9) a Bolzano, Budapest, Brastislava, San Pietroburgo, Trieste, Reggio Emilia, Roma.
A due anni del suo ultimo concerto ritorna a giugno a Berlino per dirigere i Berliner Philharmoniker in un concerto trionfale (Frank Martin, sechs Monologe dal Jedermann di Hoffmansthal, con Thomas Quasthoff, e Mahler Sinfonia n° 6).
Ernst-Reuter-Plakette consegnata dal sindaco di Berlino.
Il Festival di Lucerna 2004 è un trionfo paragonabile all’anno precedente, in particolare l’esecuzione della Sinfonia n°5 di Mahler, ma anche Strauss quattro ultimi Lieder, Tristan und Isolde Atto II, Beethoven concerto per pianoforte n°4 con Maurizio Pollini, (tutti con la Lucerne Festival Orchestra) e un concerto da camera (con la Mahler Chamber Orchestra) dove vengono eseguiti le Kammermusik 4&5, e il finale 1921 della Kammermusik n°1 di Paul Hindemith, con la Sinfonia n°1 di Beethoven.
In autunno dirige concerti con la MCO e anima (con esito positivo) una campagna intensa per diffondere ARTE, il canale culturale franco-tedesco gratuitamente in Italia.
Fonda nel novembre 2004 una nuova orchestra giovanile con sede a Bologna, l’Orchestra Mozart, per preparare l’anno Mozart 2006. I primi concerti hanno notevole successo.
Riceve il Premio Kythera da Gabriele Henkel.
A dicembre 2004 e Gennaio 2005, svolge un’attività intensa in America del Sud dove porta la MCO (Beethoven) per numerosi concerti in Venezuela e Cuba. Si forma la Latin-American Youth Orchestra che dirige a Caracas e L’Avana. Riceve il Premio Nazionale Cubano e a febbraio viene premiato dal MIDEM di Cannes per la carriera, e poi riceve il Premio del presidente della Repubblica Italiana.
Prolunga il contratto con il Festival di Lucerna fino al 2010.
Nell’aprile 2005 dirige per la prima volta « Il Flauto magico » di Mozart, con una regia del figlio Daniele, a Reggio Emilia e Ferrara con la MCO e poi a maggio a Baden-Baden con esito trionfale La sua direzione musicale viene esaltata dalla stampa tedesca .
Secondo ritorno, anche questo trionfale, a Berlino con Berg (Sieben Frühe Lieder con Renée Fleming) e la sinfonia n°4 di Mahler.
Dirige a giugno una serie di concerti in Italia con l’Orchestra Mozart.
Riceve il premio di Echo-Klassik per la Sinfonia n°2 di Mahler (e Debussy La Mer) e viene nominato direttore dell’anno.
Per la terza volta, immenso successo a Lucerna con Beethoven, Bruckner (7a sinfonia), Mahler (7a sinfonia), ma anche la Prometeo-Suite di Nono.
Abbado diventa cittadino onorario della città di Lucerna
In autunno si svolge la prima visita all’estero della Lucerne Festival Orchestra: 4 concerti nell’Auditorium Parco della Musica a Roma con un programma simile a quello di Lucerna. Ultima sera : Nono, Schumann et Mahler (7a sinfonia)!
Questa tournee viene seguita a novembre da concerti con l’Orchestra Mozart in Italia.
Claudio Abbado inizia l’anno con concerti con l’Orchestra nazionale giovanile Simon Bolivar del Venezuela a Caracas (Beethoven 9a sinfonia etc.). Il viaggio invernale in America del Sud diventa una tradizione.
Di nuovo in Europa inizia la stagione europea con due concerti con la Mahler Chamber Orchestra a Ferrara e Reggio Emilia.
La tournée di Pasqua con la Gustav Mahler Jugendorchester in Europa (Bolzano, Monaco, Madrid, Vienna, Parigi, Torino) offre un magnifico programma: Schönberg « Pelleas und Melisande » et la 4a sinfonia di Mahler.
La tournée viene seguita a maggio da concerti con l’Orchestra Mozart in Italia e dal ritorno a Berlino (Philharmonie) per rappresentazioni di « Manfred » di Schumann con i Berliner Philharmoniker.
La primavera si chiude con altri concerti dell’Orchestra Mozart a giugno
Il clamoroso successo della LFO a Lucerna (6a sinfonia di Mahler e 4a di Bruckner, tra l’altro) conferma l’affermazione della LFO ai vertici del paesaggio musicale mondiale.
Claudio Abbado riprende poi in fine estate la produzione del Flauto magico ad Edimburgo.
Settembre vede di nuovo concerti con l’Orchestra Mozart in Italia e con l’Orchestra Nazionale Giovanile Simon Bolivar del Venezuela in cui dirige la prima parte a Palermo e a Roma, lasciando la seconda parte al giovane Gustavo Dudamel.
A ottobre la LFO va per la prima volta in Giappone, a Tokyo (Suntory Hall) con il programma di Lucerna. Il successo è immenso.
Claudio Abbado partecipa poi a Vienna ad un concerto in memoria di Thomas Kakuska (alto dell’Alban Berg Quartett).
Di ritorno in Europa propone a novembre concerti con l’Orchestra Mozart in Italia e il 7 dicembre 2006, su invito della BASF offre un concerto della Mahler Chamber Orchestra a Ludwigshafen.
Riceve due prestigiosi primi per la stessa incisione (Mahler 6a sinfonia con i Berliner Philharmoniker) il « Record of the year » della rivista Gramophone e il premio Echo Classic-Prize.
L’anno 2007 comincia a Siviglia dove dirige la Simon Bolivar Youth Orchestra of Venezuela in un programma Tchaïkovski et poi ancora una volta con concerti in Sud-America a capo della Simon Bolivar Youth Orchestra of Venezuela nonché della Mahler Chamber Orchestra.
Questi concerti vengono seguiti da una Tournée primaverile in aprile con l’Orchestra Mozart dove vengono eseguiti i Concerti Brandeburghesi di Bach.
Ritorna a Berlino a maggio a dirigere i Berliner Philharmoniker con Kolja Blacher (violino) solista.
A Lucerna dirige un programma sinfonico molto pesante , la Nona di Beethoven e la Terza di Mahler che ripete ai Proms di Londra, ma per motivi di salute deve cancellare la sua partecipazione alla tournée della LFO prevista a New York (Carnegie Hall). Viene sostituito da David Robertson (Beethoven 9) e Pierre Boulez (Mahler 3).
Dirige un unico programma l’autunno 2007 con l’Orchestra Mozart.
Nell’aprile 2008 dirige per la prima volta Fidelio a Reggio Emilia e chiede al giovane regista cinematografico tedesco Kris Kraus di farne la regia. La produzione viene presentata anche a Madrid (in alternanza con il giovane Eivind Gullberg-Jensen) e a Baden-Baden : la giovane Anja Kampe canta nella parte di Leonora.
Ritorna a Berlino per il Te Deum di Berlioz. In seguito all’incendio del tetto della Philharmonie, le tre serate vengono cancellate e il concerto viene fatto alla Waldbühne per una serata sola davanti a 20000 spettatori.
In Agosto il programma della LFO a Lucerna viene dominato dalla musica francese (Berlioz : una symphonie fantastique eccezionale, che verrà registrata e mai pubblicata) e russa (Stravinskij, Rachmaninov con Hélène Grimaud nel concerto n°2 per pianoforte e CIaikovskij, la Tempesta), un programma ripetuto a settembre al Musikverein di Vienna (con leggeri cambiamenti).
In novembre, un grande avvenimento è organizzato a Bologna, un concerto gigante al PalaDozza con Orchestra Mozart, Orchestra giovanile Luigi Cherubini, Orchestra giovanile Italiana e centinaia di coristi per attirare l’attenzione sulla mancanza d’educazione musicale nelle scuole italiane. In programma Pierino e il Lupo con Roberto Benigni e il Te Deum di Berlioz.
L’anno chiude con repliche del Fidelio a Ferrara e a Modena.
Concerti a Caracas con la Simon Bolivar Youth Orchestra of Venezuela segnano l’inizio dell’anno 2009, mentre al ritorno in Europa esegue concerti con la Mozart a Napoli e Bologna, città di cui diventa cittadino onorario.
In Aprile tournée italiana con la Mahler Chamber Orchestra e concerti a Ferrara, Reggio, Torino e Bolzano (1°maggio) e ritorna a Berlino a dirigere i Berliner in un programma Schubert, Mahler e Debussy : dirige per la prima volta con i Berliner « La Mer ».
Sotto la sua direzione, l’Orchestra Mozart si esibisce in giugno in concerti a Jesi (Pergolesi), e a Bologna, Firenze, L’Aquila (per i terremotati) con un programma Schubert e Mozart.
In agosto il soggiorno tradizionale della LFO diretta da Claudio Abbado offre un programma Prokofiev e un importante programma Mahler (Prima e Quarta Sinfonia). E durante l’autunno la tournée della LFO la porta questa volta a Pechino per quattro concerti al National Center for Performing Arts.
A Bolzano (31 ottobre) e Bologna (2 novembre) vengono eseguiti due concerti con l’orchestra Mozart e la Bolzano Haydn-Orchestra (Berg, Bruckner) poi a novembre con l’Orchestra Mozart propone programmi (Haydn, Mozart, Mendelssohn) a Bologna e Cagliari e cosi si chiude l’anno.
Claudio Abbado passa l’inverno 2009/2010 in Venezuela dove dirige per due concerti a Febbraio la Simon Bolivar Youth Orchestra of Venezuela, che porta al Festival di Pasqua di Lucerna per concerti diretti da Gustavo Dudamel, Diego Matheuz e Claudio Abbado. Esso propone un programma Berg, Prokofiev, Tchaïkovski. L’esecuzione della « Patetica » è un indescrivibile trionfo.
Riprende poi la sua attività italiana dove dirige l’Orchestra Mozart in due programmi a Roma, poi Bologna e poi la Mahler Chamber Orchestra a Ferrara e Reggio Emilia in due concerti con la solista Yuja Wang.
Ritorna di seguito a Berlino per un programma inconsueto, il raro Rinaldo di Brahms con Jonas Kaufmann e altre opere. Deve poi interrompere l’attività per motivi di salute (soggiorno in ospedale) e cancellare il suo ritorno a Milano previsto inizio giugno (Mahler 2a Sinfonia) dove era molto atteso. La delusione è immensa.
Riprende l’attività in agosto a Lucerna per un esecuzione in forma semi-scenica di Fidelio con, fra gli altri, Jonas Kaufmann e Nina Stemme (viene inciso un CD in quest’occasione) e la Nona di Mahler, sinfonia che Abbado dirige in modo imparagonabile. La tournée annuale porta a ottobre i complessi della LFO a Madrid e Parigi con esecuzioni memorabili della Nona di Mahler.
A settembre dirige Bach a Bologna con l’Orchestra Mozart (alla chiesa di Santo Stefano e poi all’auditorium Manzoni) e fa concerti a Modena , Jesi, e all’Abbazia di Morimondo (vicino a Milano) .
L’anno si chiude con concerti della Mozart a Ferrara e Bologna (Schumann). Esegue anche a Bologna il concerto per violino di Beethoven con Isabelle Faust.
Abbado avendo rinunciato al tradizionale soggiorno sud-americano, la stagione 2011 di Claudio Abbado comincia tardi, in aprile, con concerti della Mahler Chamber Orchestra e dell’Orchestra Mozart, per la prima volta uniti a Ferrara, Bologna, Reggio Emilia e Roma. La solista è Martha Argerich, che suona il concerto di Ravel.
Claudio Abbado torna a Berlino dove dirige i Berliner in due programmi, uno con Maurizio Pollini, l’altro in occasione del centenario della morte di Gustav Mahler il 18 maggio 2011 : esegue l’adagio della 10a di Mahler e Das Lied von der Erde, con Jonas Kaufmann e Anne Sofie von Otter.
A giugno Claudio Abbado dirige l’orchestra Mozart a Bologna, Ravenna e Brescia. Con solisti dell’orchestra va in Spagna per ricevere il Premio “Don Juan de Borbòn de la Musica”. Sempre a giugno e sempre con la stessa orchestra inaugura il Teatro Farnese di Parma restaurato.
I programmi 2011 di Lucerna includono opere di Brahms, Bruckner, Mahler .
A settembre, con l’Orchestra Mozart a Bologna e Bolzano propone una memorabile esecuzione della sinfonia “La Grande” di Schubert in do maggiore, concerti seguiti da una tournée a Vienna, nella sala d’Oro del Musikverein, dove l’Orchestra Mozart si fa sentire per la prima volta. Ne esce un progetto di residenza.
A ottobre porta la LFO a Baden-Baden, Parigi, Londra, e poi con la Mozart a Francoforte. Dopo di che riceve il premio del “Best concert of the year” consegnato dalla Royal Philharmonic Society per l’esecuzione della Quinta Sinfonia di Bruckner a Londra.
Seguono a novembre due concerti a Bologna e Roma dove l’Orchestra Mozart esegue King Lear di Sciostakovic nell’ambito del ciclo “Cinema russo”, mentre un mese dopo, due giorni prima di natale, inaugura la nuova sala dell’Opera di Firenze con il “Schicksalslied” di Brahms e la Nona di Mahler e I complessi uniti dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e dell’Orchestra Mozart. Si chiude così un anno ricco ed eccitante.
L’anno 2012 apre con vari concerti della Mahler Chamber Orchestra e della Mozart, compreso nel Festival di Pasqua di Lucerna; per la seconda volta non si reca piu’ durante l’inverno in America del Sud per motivi di salute. A Berlino dirige I Berliner in un programma Berg-Schumann, e a fine luglio porta l’Orchestra Mozart al Festival di Salisburgo per l’esecuzione di due Messe di Schumann e Mozart, replica di un programma fatto a Bologna a giugno.
Il Festival di Lucerna aveva programmato la Sinfonia n°8 (“Sinfonia dei Mille”) in chiusura del ciclo Mahler, concerto molto atteso, ma Abbado rinuncia per motivi artistici e dirige il Requiem di Mozart, insieme a opere di Beethoven e Bruckner. Questo programma viene portato a settembre a Vienna, Mosca, Amburgo e Ferrara (in beneficenza per il Teatro in seguito ad un terremoto).
A L’Aquila l’auditorium nuovo viene inaugurato dall’Orchestra Mozart. E il 30 ottobre 2012, dopo vent’anni di assenza o quasi, Claudio Abbado ritorna alla Scala per un concerto molto commovente con l’Orchestra Filarmonica della Scala e l’Orchestra Mozart insieme, dove viene eseguito il concerto n°1 di Chopin con Daniel Barenboim solista e la Sesta di Mahler (Tragica).
A novembre l’Orchestra Mozart torna a Vienna e fa una tournée a dicembre con un programma Bach a Francoforte, Baden-Baden, Munich, Genova e Palermo.
2013 inizia a marzo con parecchi concerti dell’Orchestra Mozart a Lucerna per il Festival di Pasqua, che Abbado apre ormai ogni anno, poi una tournée a Zaragoza, Madrid e Budapest, seguita dagli ultimi concerti con la Mahler Chamber Orchestra in aprile.
A Maggio trona a Berlino per un programma includendo “Il sogno di una notte di mezz’estate” di Mendelssohn e, per la prima volta con i Berliner, un’incredibile esecuzione della Symphonie Fantastique di Berlioz, che ha lasciato un segno indimenticabile nel pubblico.
A giugno seguono i soliti concerti con la Mozart tra cui uno a Parigi, e il 26 giugno 2013 Claudio Abbado festeggia il suo 80° compleanno, con auguri di tutto il mondo.
Ritorna a Lucerna ad Agosto, che festeggia quell’anno il 75° anniversario del festival e i10 anni del Lucerne Festival Orchestra. Due programmi come sempre, il primo dedicato a Brahms, Schönberg, Beethoven, il secondo a due sinfonie incompiute, la Settima di Schubert et la Nona di Bruckner. Il 26 agosto appare stremato per il suo ultimo concerto, a capo della “sua” orchestra.
Il 30 agosto viene nominato “Senatore a vita” dal Presidente della Repubblica Italiana.
Durante tutto l’autunno I concerti previsti vengono cancellati un dopo l’altro. E divenne chiaro per tutti che la sua vita stava andando lentamente verso la fine.
Claudio Abbado ci ha lasciato il 20 gennaio 2014.
Le sue ceneri riposano nel Val di Fex, in Engadina, nel piccolo cimitero di Sils Maria.